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Visualizzazione dei post da settembre, 2015
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Dalla mia raccolta, il racconto più breve. SENSO DI COLPA   L a trovai fuori al balcone seduta. Lo sguardo perso verso una calda notte partenopea. Il braccio sinistro disteso sulla ringhiera e su di esso si appoggiava a elle l'altro braccio. A ritmi lenti, ma intensi, sotto lo scollo della maglia blu scuro, si gonfiava il suo petto voluminoso e ancora piacente. Le gambe raccolte e incrociate sotto la sedia, scoperte dal ginocchio in giù, erano grosse e percorse da strade tortuose di vene varicose. La collana e gli orecchini vistosi, scintillavano al riflesso della luce della camera da pranzo. Le unghie delle mani, erano perfettamente curate e laccate di rosso.  - Mamma! - dissi con un filo di voce. Lei esitò a guardarmi. Capii, perché la conoscevo bene, che non aveva versato lacrime esterne, ma che aveva pianto a dirotto dentro di sé. Mosse le labbra come faceva lei per sistemarsi quella dentiera che ogni tanto si staccava. Mi guardò appena senza vedermi. Forse c
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Prime pagine del racconto: La Luna e il Sole tratto da "Racconti di Donne" di  Emilia Capasso LA LUNA E IL SOLE   A te   Mi sei apparso come un sole rovente  mentre mi gelavo nella mia tomba.  Mi hai riscaldato e sono rinata.  Tendo la mano tremante, ma sei irraggiungibile.  Come la luna e il sole siamo separati in eterno.  Per un attimo io ti vedo e mi deve bastare.  Soffro, perché anche questo è amore.  Amore è, desiderio insoddisfatto.  Dove sei stato fino a quel giorno io lo ignoro.  Di questa mia esistenza ignoro tutto.  E ora che in parte ne fai parte, sono felice di essere nata.   Verso il buio La Porche nera percorreva a velocità moderata le stradine tortuose che collegano Rio Maggiore a Lerici. Alla sua sinistra s’innalzava il ripido promontorio. Alla sua destra la vista precipitava sul Golfo di La Spezia, calmo, docile, piatto come una tavola spennellata. Era una splendida giornata di fine maggio. Il sole stava tramontando
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Teaching Insegnare. Trovarsi davanti decine di studenti che sono adulti o quasi adulti. Riuscire a dargli una speranza, riuscire a trasmettergli entusiasmo, quando si fa lezione in un'aula fredda, scardamente illuminata, senza le moderne tecnologie come una LIM o almeno un lettore CD. Quando hanno cambiato tanti insegnanti, quando ripetono la stessa grammatica dalle medie, quando il problema principale è l'acquisto dei libri o arrivare in orario perchè si abita lontano. E cercare di non essere ripetitiva, perchè la morale del' "L'inglese vi servirà per un lavoro", la sanno a memoria. E molti di loro, dovrebbero essere già nel mondo del lavoro da un bel pò. Sono alti, barbuti, hanno le loro idee e quel senso di noia che ogni buona scuola italiana sa ben trasmettere.  Mi aspetta una dura salita. Ma la cima la vedo.
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L'istante L'istante è una folata di vento. E' un pensiero pensato e dimenticato. Una parola non detta e poi custodita nel cuore. Un tendere la mano e vedersela rifiutare. In un istante si impara a respirare e in un istante si dimentica. In un istante si gioisce, in un istante si tocca il fondo. Il tempo e le ore non hanno senso, se non in una collezione  quasi impercettibile e metafisica di istanti. Non hai il tempo di sentirli, di immergerti nella loro potenza, che sono già spariti e ti chiedi se siano mai passati sul tuo cammino. Posso amare odiare credere bestemmiare cadere immaginare desiderare, tutto in un istante. Solo in esso sento di vivere, per questo a volte penso riavvolgendomi come un serpente su me stessa: al rischio di perdermi felicemente in una follia incomprensibile di istanti. E.Capasso 15 settembre 2015.
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Uno dei racconti della mia ultima raccolta: FIORI NEL DESERTO Un po' di tempo fa mi sono ritrovata nel deserto. Avevo camminato troppo, ignorando le raccomandazioni dei miei cari, e ancora una volta mi ero persa. Non appena scorsi quel mare rossastro, invece di indietreggiare ho proseguito, spinta da una forza interiore. Il sole mi picchiava in testa nonostante il copricapo in lino bianco e non avevo con me che una bottiglia d'acqua e una mela. Ciò nonostante avanzai tra le dune bollenti, con l'aria afosa e pesante che mi schiacciava le tempie. D'un tratto vidi qualcosa in lontananza, spuntare dalla sabbia. Mi avvicinai e capii che era un fiore. Rimasi senza fiato. Era il fiore più bello che avessi mai visto, con dei petali spessi e un profumo intenso e indefinibile. Come se non bastasse, il suo incanto si completava nel colore, poiché esso cambiava scivolando in sfumature sempre diverse. Così, appena lo vidi era bianco, di un candore accecante, poi d
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"Racconti di donne" è disponibile on line! per chi ha già letto qualche mio racconto e desidera leggerne altri, il mio libro è ora disponibile al seguente indirizzo:  http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/racconti-di-donne.html Buona lettura!
"E la vita la vita, è la vita l'è bela, l'è bela, basta avere un ombrela, un'ombrela, ti ripara la testa, sembra un giorno di festa" (Cochi e Renato 1975?) Pronto Soccorso di Chivasso. Odio andare al P.S, ma se sto male non ho scelta. In balìa di una forte emicrania da giorni e di un'improvvisa insostenibile fotofobia, mi ritrovo dopo il primo giorno, di scuola, nella saletta del Pronto Soccorso di Chivasso. Mi fanno accomodare all'interno per farmi stare più tranquilla data la mia situazione e lì attendo il mio turno. Dopo una prima visita e la conseguente TAC, che risulta negativa, per fortuna, mi ritrovo alle 4 del pomeriggio seduta accanto a un arzillo 85enne, che mi colpisce subito per gli occhi di un azzurro ancora intenso e la capigliatura canuta, molto curata, fila di lato con un codino dietro alla nuca. Gli chiedo come mai è lì e così comincia la nostra chiacchierata di circa due ore e mezza, intervallata solo da qualche prelievo o eventuale s