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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017
Oltre il Vesuvio capitolo 2 parte 4 'Non ci pensare Madalé, non ci pensare!' si raccomandava da sola. 'Andrà tutto bene. Tua figlia ha bisogno di te, è ancora piccolissima e Francesco pure.' Dalla cucina sentiva sua madre trafficare. Dal giorno in cui era tornata a casa dopo l'intervento, sua madre la signora Mena Russiello si recava puntualmente ogni mattina verso le 9.30 per rassettarle casa, portarle un po' di spesa e cucinare. Mena le assomigliava poco se non per il colore dei capelli che però portava corti e per il sorriso largo e avvolgente. Era bassina, robusta, con delle gambe gonfie attraversate da rami blu violacei, le vene varicose, che però non le impedivano di portare tacchi a spillo, né di camminare avanti e indietro rapida come se avesse le ruote sotto. Non si truccava, dopo una certa età lo considerava di pessimo gusto, ma colorava di rosso le labbra sottili. Maddalena si affacciò in cucina ancora in camicia da notte mentre sua madre s
Di Cenerentole, Regine e altri malfattori Racconto di Emilia Capasso Da alcune settimane era calata su di me una sorta di tendina di indifferenza. Le chiacchiere, i discorsi, i problemi di amici e conoscenti mi passavano sul corpo come un vento caldo. Le notizie del mondo non mi interessavano. Conservavo costantemente sul viso un’espressione piatta. Volevo diventare come il tempo: trasparente, senza inizio e senza fine. La mia vita aveva smesso di avere un senso quando un giorno avevo scoperto di averne uno: mi ero follemente innamorata di una persona che non esisteva. Penserete che io sia matta, beh’ non vi sbagliate, in parte lo sono, ma non al punto di non comprendere la mia pazzia. Questa persona di cui mi ero innamorata era ben viva, ovvero respirava, lavorava, mangiava, dormiva e tutto quanto. Aveva anche una compagna e una figlia. Tuttavia nel mio immaginario lui era un essere speciale, era quello che avevo aspettato o cercato o immaginato per tutta la vita. Il
Capitolo 3 Parte prima Maddalena Brigante alle dieci di mattina era ancora a letto. Guardava con amore Adelina seduta al suo fianco, che giocava con  una bambola dai folti riccioli neri e stopposi. Quella mattina si sentiva meglio o così voleva pensare. Qualcuno, infatti, non ricordava più chi fosse,  le aveva detto che se si è ottimisti e sereni il corpo guarisce più in fretta da ogni malattia. Quindi, ogni qualvolta un pensiero negativo le ombreggiava la mente, chiudeva gli occhi,  sospirava e si faceva coraggio da sola. Il Signore, poi, l’avrebbe di certo aiutata a superare quel momento e la Beata Vergine pure. Era inevitabile, però, che di tanto in tanto le sue mani scivolassero sulla ferita sotto la gola e accarezzassero quella specie di mezza collana che al posto delle perline presentava delle orrende crosticine nere. E quando la vedeva riflessa allo specchio una morsa le stringeva il petto e gli occhi si inumidivano. Il dottor Valente, primario di oncologia al Pasca
Oltre il Vesuvio capitolo 2 parte terza (...) Assuntina Cannetiello aveva una dote meravigliosa: pensava poco. Ciò che per lei era di primaria importanza era tenere la  casa in perfetto ordine e pulizia. La stanza più facile da pulire era la sua camera da letto che di giorno chiudeva a chiave per evitare che i suoi figli ci entrassero e si mettessero a saltare o anche solo a sedere sul letto. Una volta che aveva stirato ben bene le coperte con le mani e aveva bombato bene i guanciali come se nessuno ci avesse dormito, fino a sera quel letto doveva rimanere inviolabile e inviolato. Se Lino aveva sonno al pomeriggio, che dormisse sul divanetto in cucina! Era scomodo, vero, con quel materassino sottile e i braccioli duri, ma se uno ha sonno dorme pure per terra, pensava. I mobili della camera da letto glieli aveva regalati sua nonna. Erano di seconda mano, ma ancora buoni. Le piaceva soprattutto lucidare il marmo del comò dove aveva appoggiato l'unica foto del suo matrimonio
Listening to Resistance by Muse I wrote this. The road ahead of us seemed endless. Maybe it was. The fog had thickened with the growth of the day. I was afraid that in the evening we would have had to stop or we would continue the walk like blind men in a maze. Andrew was a few steps behind me, looking tired and strangely quiet. I could not stand. I could not bear it when he talked constantly about anything and could not bear even when he was silent. In fact now what worried me was his silence. If he got sick it was the end: I would have had a corpse to drag back and I did not want. But who had asked him to come with me? I could and wanted to do it alone. It was true that the commander preferred two for this hard task, but I would have accepted anyone but him. And then really I could not understand what had prompted him to embark on what could have been a suicide mission but to his buffoonery, its superior air or his well-known ambition to go to level two without attending th
Ascoltando Resistance dei Muse è nato così, ma non andrò avanti, per adesso. La strada davanti a noi sembrava infinita. Forse lo era. La nebbia si era inspessita con il crescere del giorno. Temevo che in serata ci saremmo dovuti fermare o avremmo continuato il cammino come ciechi in un labirinto. Andrew era a pochi passi dietro di me, visibilmente stanco e stranamente silenzioso. Non lo sopportavo. Io non lo sopportavo quando parlava in continuazione di qualsiasi cosa e non lo sopportavo nemmeno quando stava zitto. Anzi ora che taceva mi preoccupava. Se si ammalava era la fine: avrei avuto un cadavere da trascinarmi dietro e non mi andava. Ma chi gli aveva chiesto di venire con me? Potevo e volevo fare da sola. Era vero che il comandante preferiva fossimo in due, ma io avrei accettato chiunque ma non lui. E poi davvero non riuscivo a capire cosa lo avesse spinto a intraprendere quella che poteva essere una missione suicida se non quella sua buffoneria, quella sua aria superi
Oltre il Vesuvio Capitolo 2 (parte seconda) Erano passati quasi 16 anni, anzi volati. Assuntina era sempre bella e magra nonostante le quattro gravidanze; la natura con lei era stata generosa e per questo Lino voleva sempre essere messo al corrente di dove andasse quando lui era al lavoro. «E dove vuoi che vado con quattro figli?» gli rideva in faccia senza cattiveria, piuttosto orgogliosa della sua gelosia che per lei voleva dire amore. La sua giornata cominciava presto. C'erano sempre panni da stendere, stanze da pulire; pranzi, merende e cene da preparare oltre alle pappe per la piccola Maria Concetta di appena due anni. Pinuccio il secondogenito che aveva 10 anni, ormai se la cavava da solo, sapeva anche farsi due uova o un panino se aveva fame. Carmelina, invece, sebbene avesse 7 anni mostrava grosse difficoltà nel parlare e si muoveva lenta, incerta, sembrava eternamente impaurita. I suoi familiari pensavano che fosse solo questione di timidezza per cui non ci da
Oltre il Vesuvio Capitolo 2 Assuntina Cannetiello aveva 31 anni e quattro figli. Aveva conosciuto Pasquale alle scuole medie ed era stato subito amore. Si erano frequentati di nascosto per un anno, lei 13 anni e lui 15. Siccome la famiglia di Assuntina non la lasciava uscire mai se non la domenica mattina per andare a Messa con le amiche del quartiere, Pasquale per un anno era diventato cattolico praticante. Arrivava nella piccola Chiesa di S. Anna a Marconiglio dieci minuti prima della funzione; si sedeva all'ultima fila a sinistra e aspettava con ansia ed emozione genuine. Quando Assuntina varcava la soglia circondata dalle sue amichette, i suoi occhi si spalancavano e cominciava a sudare mentre il volto si arrossava tutto. Assuntina gli sorrideva sotto le sue belle lentiggini, poi prendeva posto nella fila davanti. Pasquale allora si avvampava, si sentiva leggero e pesante, si sentiva euforico. Per tutta quella mezz'ora circa di parole per lui senza senso, sospirate
Salve a tutti, innanzitutto buon lunedì! Io sono una di quelle persone strane a cui il lunedì piace e pure tanto, forse perché mi dà un senso di "inizio", parola che adoro. Da oggi pubblicherò a puntate tutto ciò a cui sto lavorando: la prima stesura di "Oltre il Vesuvio", l'editing di "La fine e il Principio" ( il mio primo romanzo inedito e terminato nel 2014 ) e il continuo di "Come sterminare la propria famiglia nella notte di Natale e partire sereni per le Bahamas". Cominciamo da "Oltre il Vesuvio", ma questa volta per bene, niente estratti, cominciamo dal principio. Buona lettura 😙😙 e buon lunedì! OLTRE IL VESUVIO romanzo di Emilia Capasso Capitolo primo Alle ore sette del mattino nel Vicoletto Sant Antonio Abate il sole tracciava una figura geometrica simile a un triangolo, il cui angolo più basso andava a illuminare per metà il balconcino di Salvatore Cannetiello. La luce filtrando tra le persiane dal